VALUTAZIONI PSICODIAGNOSTICHE E NEUROPSICOLOGICHE

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    La valutazione psicodiagnostica permette, attraverso l’utilizzo di colloqui, test e questionari, di comprendere il funzionamento e la struttura di una persona e di individuare le difficoltà e le risorse da attivare.

    La valutazione risulta una fotografia del soggetto ed è un passaggio spesso fondamentale perché permette di indirizzare al miglior trattamento possibile.

    L’equipe dello studio si occupa di valutazioni delle competenze emotive e relazionali e neuropsicologiche (ADHD, quoziente intellettivo).

    Dal 2018 l’equipe è stata autorizzata da ATS per la prima certificazione di Disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) e rilascia certificazioni valide per la scuola ai fini della Legge 170/2010. Al termine del percorso vengono condivisi i risultati e rilasciata una relazione clinica.

    La diagnosi di Dislessia, Disgrafia e Disortografia può essere effettuata a partire dalla fine della classe seconda della scuola primaria, per la Discalculia bisogna attendere la fine della terza. Ciò in quanto prima di questo tempo la variabilità interindividuale dei tempi di acquisizione degli automatismi della lettura, scrittura e del calcolo, è ancora troppo elevata.

    La procedura diagnostica, regolamentata dalla legge 170/2010, è composta da:

    1. Diagnosi clinica
    2. Diagnosi funzionale

    La diagnosi clinica si compone di tre fasi:

    1. Rilevazione del livello cognitivo generale (somministrazione del test cognitivo);
    2. Rilevazione delle competenze specifiche di lettura, scrittura e calcolo (somministrazione di test specifici riguardanti le abilità scolastiche);
    3. Considerazione dei fattori di esclusione (come la presenza di patologie o anomalie sensoriali, neurologiche, cognitive o di gravi psicopatologie).

    La diagnosi funzionale descrive il profilo di funzionamento ed è un completamento della necessaria diagnosi clinica. Interessa la valutazione delle abilità fondamentali e delle condizioni emotive e relazionali del bambino e l’esame della comorbidità con altri disturbi specifici (ad esempio disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, disturbo del linguaggio).