Con l’avanzare dell’età molte persone iniziano a fare i conti con una memoria che appare non più impeccabilmente affidabile. Dove avrò messo le chiavi? Come si chiamava quel collega del reparto accanto? Dove avrò messo la lista della spesa?

Semplice ritrovarsi in queste piccole dimenticanze. Niente paura di fronte alla consapevolezza che qualcosa ci sta sfuggendo. Notare la frequenza con cui la memoria sembra abbandonarci è il primo passo importante per fare qualcosa. Sì, perché la ricerca in ambito scientifico ha ampiamente confermato che queste dimenticanze possono essere contrastate. In che modo?

Attraverso attività che allenano e mantengono giovane e attiva la nostra memoria. Non siamo destinati a diventare sempre più smemorati!

Invecchiamento e memoria

L’invecchiamento porta con sé importanti cambiamenti nelle funzioni cognitive e in particolare nella memoria. In un invecchiamento fisiologico, ossia privo di patologie neurologiche, è del tutto normale che si presentino tali cambiamenti.

Facciamo un esempio: 

“Maria ha 70 anni. Era una bibliotecaria e da qualche anno è in pensione. È sempre molto impegnata tra la casa e i nipotini. Ultimamente si lamenta spesso di dimenticare i nomi delle persone appena conosciute e di non essere più abile come una tempo a memorizzare la lista della spesa. Se ne stupisce perché, solo qualche anno fa, era in grado di ricordare a memoria la posizione esatta di tutti i libri in biblioteca. Un giorno, alle prese con cruciverba, ha dovuto chiedere aiuto a suo marito. Maria è preoccupata e viene in consultazione per domandare se c’è qualcosa in lei che non va”.

Maria non ha nulla di grave, presenta dei cambiamenti che fanno parte dell’invecchiamento fisiologico. 

Ecco a cosa sono dovuti spesso questi cambiamenti:

1. Non si può ricordare se non si presta attenzione

Occorre distinguere una dimenticanza da un mancato processo attentivo nei confronti di un’informazione. Se non prestate attenzione alle informazioni non sarete in grado di ricordarle. Per esempio, quando si incontra una persona nuova e non si presta attenzione al suo nome, non si può dire di averlo dimenticato! Non è mai stato memorizzato. 

2. La memoria rallenta 

Con il passare degli anni si verifica un rallentamento nella velocità con cui si elaborano le informazioni, per questo l’apprendimento di nuove informazioni può richiedere più tempo e sforzo. Essere più lenti vuol dire avere meno tempo a disposizione per memorizzare tutte le informazioni. Non stupitevi perciò se al supermercato non ricordate la lista della spesa se non vi siete concessi più tempo per memorizzarla.  

3. Ce l’ho sulla punta della lingua! 

Il fatto di far fatica a ricordare la parola da inserire nel cruciverba è quello che in psicologia viene chiamato “effetto sulla punta della lingua”. Si ha la percezione di possedere un’informazione e che sia proprio “sulla punta della lingua”. A volte si ricorda persino l’iniziale, ma il cervello non vuole saperne di richiamare il vocabolo giusto. Questa sensazione, sporadica, non si verifica solo in fase di invecchiamento, ma a tutte le età. 

4. Cattive strategie

A volte nel tempo è necessario cambiare strategie di memorizzazione. Quello che funziona a 20 anni può non funzionare più a 60. Per esempio, se per memorizzare un numero di telefono vi è sempre bastato ripeterlo qualche volta, con l’avanzare dell’età potreste avere la necessità di memorizzarlo seguendo una logica. 

Mettete alla prova la memoria

Provate con un semplice esercizio a valutare lo stato nella nostra memoria. 

In 5 minuti di tempo provate a memorizzare 10 coppie di parole. Una volta memorizzate, provate a scrivere accanto alla prima parola della coppia quella a cui era associata. 

VOLPEPALLA
CANEBUIO
QUADRO ORECCHIO
MOBILIANGOLO 
FRECCIA PORTA 
BRACCIO BAR
CESTABOTTIGLIA
GASTERRA
PELUCHEFOGLIO
MARITO BOTTE

Ora provate a scrivere accanto ad ogni parola quella a cui era associata. 

VOLPE
CANE
QUADRO 
MOBILI  
FRECCIA
BRACCIO 
CESTA
GAS
PELUCHE
MARITO 

Se avete ricordato meno di 5 coppie di parole potrebbe essere utile stimolare la memoria con piccoli esercizi quotidiani. 

Come allenare la memoria?

La memoria ha bisogno di essere costantemente tenuta allenata. 

Continuare l’attività lavorativa, svolgere attività di volontariato, coltivare degli interessi, sollecitare l’apprendimento di nuove informazioni o anche seguire dei corsi specifici per la memoria, rappresentano delle utili attività finalizzate a mantenersi attivi nel tempo. 

Ecco alcuni importanti ESERCIZI da svolgere nella quotidianità: 

  • Memoria di testi

Almeno una volta al giorno, quando leggete un articolo di giornale o guardate un programma televisivo, soffermatevi sulle informazioni importanti e sforzatevi di memorizzarle. Create poi delle occasioni di discussione con parenti e amici in cui rievocare le informazioni memorizzate.. 

  • Memoria di luoghi

Quando visitate un luogo o passeggiate per strada, osservate sempre bene gli ambienti che vi circondano e ponete attenzione ai particolari. Sforzatevi di ripercorrere mentalmente i luoghi che avete visto cercando di ricordare ogni singolo particolare. 

  • La lista della spesa

Quando dovete recarvi al supermercato, memorizzate la lista con gli acquisti che dovrete fare e verificate, prima di uscire da casa, di aver memorizzato tutto. Lo sforzo per memorizzare la lista dei prodotti, e il successivo ricordo, rappresenta un ottimo modo per stimolare la memoria.

  • Il parcheggio

Quando lasciate la vostra macchina o il vostro motorino in un parcheggio piuttosto affollato, osservate bene l’ambiente circostante. “Registrate” nella vostra mente dei punti di riferimento, come: uscite, muretti, numero del piano, cartelli, ecc. Quando ritornate a prendere la macchina, richiamate alla mente i punti di riferimento che avete memorizzato. 

  • Attività sociali e ricreative

Anche le attività ricreative, come ad esempio leggere, scrivere, giocare a scacchi o a dama o fare giochi di enigmistica, come sudoku, anagrammi, rebus o parole crociate, possono avere utili benefici sulla memoria. Tutte queste sono delle semplici occasioni della vita di tutti i giorni che vi aiutano a stimolare il cervello e la logica, con effetti positivi sulla vostra memoria.

Anche gli hobby possono aiutare a mantenere attiva la memoria, come il giardinaggio, il bricolage, ecc., oppure seguire dei corsi, come quelli proposti dalle Università della Terza Età.

Quando la perdita di memoria non segnala un invecchiamento fisiologico?

I cambiamenti che fanno parte del normale processo d’invecchiamento non incidono in modo significativo sulla vostra vita quotidiana.

Al contrario, dimenticanze quali la difficoltà a trovare la strada per tornare a casa dopo essere stati all’abituale supermercato, oppure la difficoltà a ricordare le regole del vostro gioco preferito o a gestire la pensione, o ancora il non ricordarsi di essere andati dal medico il giorno prima e ritornarci, sono campanelli di allarme di un invecchiamento non fisiologico. 

In questo caso sarebbe consigliabile rivolgersi al proprio medico di base per capire la causa del problema ed, eventualmente, sottoporsi ad alcuno test neuropsicologici per una diagnosi ed un piano di intervento più mirati.