SUGGERIMENTI PER GESTIRE LO STRESS LEGATO ALL’ISOLAMENTO E SALVAGUARDARE IL BENESSERE DURANTE L’EMERGENZA SANITARIA COVID-19

Ecco alcuni consigli per gestire i pensieri e le emozioni legate all’isolamento (tratto dal documento del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi).

Gestire lo stress e sviluppare resilienza: per sviluppare resilienza occorre assumere un atteggiamento costruttivo, imparare ad organizzarsi restando sensibili ed aperti alle opportunità. Un atteggiamento resiliente permette di gestire meglio lo stress.

Riscoprire le proprie risorse: impariamo a rilassarci, ad annoiarci e soprattutto a riorganizzare il nostro quotidiano.

Ridare dignità ad ogni aspetto della giornata: stiamo fronteggiando una routine giornaliera completamente diversa e rallentata rispetto a quella solita; diamo ad ogni attività il giusto tempo e dignitià!

Gestire le emozioni negative: riconosciamo i vissuti emotivi per quello che sono, dando loro un nome. Applichiamo poi delle semplici tecniche di rilassamento (es. concentriamoci per 5-10 minuti su un respiro lento e regolare).

Aprire la mente all’altro…vicino: condividere le emozioni negative, amplificate in questo momento dalle limitazioni della libertà personale, ci permette di diventare maggiormente consapevoli e di prendere la giusta distanza.

Applicare il minimalismo digitale: i continui bombardamenti di informazioni dei social possono aiutarci a riflettere sul senso e sul valore che attribuiamo al mondo digitale. Qual è il migliore uso che possiamo farne per arricchire la nostra vita?

Lavorare da casa, come riorganizzare le proprie abitudini quotidiane: è importante per chi lavora attraverso smart working riorganizzare la propria giornata con limiti di tempo lavorativo e routine.

Non dimenticare l’attività fisica: l’attivazione fisica comporta benefici anche a livello psicologico. Anche in questa situazione cerchiamo di dedicare mezz’ora ogni giorno a qualche esercizio di stretching e corpo libero.

Socializza, adesso hai tempo per farlo: i social ci permettono di dedicare tempo alle amicizie e alle relazioni. L’aggregazione permette di distrarci allontanandoci dalla routine quotidiana e da qualche pensiero negativo!

Ascoltare i bambini…: spieghiamo ai bambini, in modo chiaro e sincero, ciò che sta accadendo per aiutarli a dare un senso a questa nuova realtà. Possiamo anche aiutarli ascoltandoli, stimolandoli ad accedere a fonti d’informazione ufficiali, ad utilizzare questo tempo per continuare i loro studi, anche se online, e approfittarne per lasciare libera la creatività.

…gli adolescenti…: puntiamo sulla responsabilità degli adolescenti! Diamo loro dei compiti in casa adatti alle loro capacità e ai loro talenti all’interno di un programma familiare condiviso, ricordandoci di lasciare anche degli spazi virtuali privati per la loro intimità. Parliamo e condividiamo le fatiche e i dolori, ascoltiamoli di più!

…e gli anziani: sono probabilmente la categoria più a rischio perché molti di loro si trovano ancor più soli e isolati di quanto avviene normalmente. È importante contrastare l’isolamento contattandoli per rallegrare il loro umore, aiutarli a trascorrere le giornate e a non “lasciarsi andare”. Sapere che le persone care non li hanno dimenticati aiuta a non perdere la speranza e la positività.

Un occhio di riguardo alla coppia: prendiamoci i nostri spazi e, allo stesso tempo, rispettiamo gli spazi dell’altro. La convivenza forzata può creare disagi, incomprensioni, discussioni; risolvere subito il problema è la giusta direzione per mantenere un clima sereno
in casa. Inoltre, avere un obiettivo condiviso può aiutare a sopportarsi e supportarsi di più.

Non dimenticare il tempo per il riposo: oltre all’attività fisica e a una corretta alimentazione, un fattore importante per il nostro benessere è il riposo. Concediamoci almeno un’ora per staccare e decomprimere a fine giornata in preparazione ad un sonno ristoratore.

Provare ad imparare nuove abitudini: è il momento di fare cose nuove e dedicarci a piccole attività che abbiamo dimenticato o procrastinato, ad esempio trascrivere i sogni appena
svegli!

Non vivere solo di coronavirus!: nonostante la realtà intorno a noi ce lo ricordi sempre, cerchiamo di spostare l’attenzione anche su altro per combattere il rimuginio.

Riflettere sulla gestione della paura…: la paura è un’emozione naturale che evolutivamente ci ha consentito di sopravvivere. Tuttavia in questi giorni, la paura spesso si trasforma in ansia, una spiacevole sensazione che anticipa e amplifica le conseguenze di alcuni pericoli che a mente lucida giudicheremmo innocui. Avere la “giusta” paura non solo è normale, ma ci protegge dal pericolo di essere contagiati e contagiare, spingendoci ad attuare tutte le misure preventive richieste dal Governo.

…ma anche smettere di pensare ad essa: è cruciale ritagliarsi momenti durante i quali non pensare all’emergenza, parlare e fare altro. Questo consente di mantenerci il più vicino possibile alla quotidianità e, soprattutto, di rivivere emozioni positive che permettono di contrastare gli effetti negativi dell’ansia e promuovere un approccio più proattivo e intraprendente.

Sforzarsi di ritrovare qualche aspetto positivo: sfruttiamo il tempo a disposizione per fare tutto ciò che abbiamo sempre rimandato! Re-impariamo ad organizzare la nostra giornata, dandole comunque un significato e uno scopo, trasformandola nell’occasione per scoprire
ciò a cui teniamo di più.

Dove posso trovare supporto psicologico?: tante sono le iniziative nate per sostenere la popolazione attraverso i supporti online. Anche noi dello Studio di Psicologia Origame ci siamo per fissare un colloquio e sostenere tutti in questo momento di grande angoscia, confusione e smarrimento. Inoltre, abbiamo deciso di aderire all’iniziativa #facciolamiaparte, mettendo a disposizione videoconsulti gratuiti per i medici e per tutti coloro che operano nel settore sanitario, .

Scrivici via mail all’indirizzo [email protected] oppure via whatsapp al numero 3383958123.

Infine, ricordiamoci di ringraziare chi, in questo momento, non ha la fortuna di poter stare a casa perché malato, perché impegnato a salvare vite o dedito a coltivare, produrre e vendere alimenti e beni di prima necessità per tutti noi!